Con passione e rigore storico, e grazie alla voglia di alcuni amici di ritrovarsi insieme, i numerosi componenti dell associazione cercano di far rivivere lo spirito di vita quotidiana medievale, quando dame e cavalieri, armigeri e notabili percorrevano le antiche vie al suono delle trombe e al rullare dei tamburi, mentre abili artigiani creavano preziosi manufatti.
Era il giugno del 1997, poco piu di due mesi e la nuova edizione della festa del Barbarossa avrebbe preso il via.
Ci voleva tanto ottimismo e anche un po di follia per pensare di poter mettere assieme un gruppo di volontari che in pochissimi giorni, fosse in grado di trasformarsi nel gruppo Antichi Mestieri per prendere parte alla rievocazione storica nelle strade di Medicina.
Eppure è proprio cosi che è andata; quasi per caso, in tutta fretta e soprattutto grazie alla capacità di un gruppo di amici di sapersi improvvisare, in maniera credibile, falegname, arrotino, vasaio, tessitore, fabbro e via dicendo.
Erano una decina di persone, unite da una lunga amicizia e dal fatto di essere tutti genitori di bambini che frequentavano la scuola materna di Medicina. per coinvolgere i loro bambini, da anni si erano dati da fare a costruire carri allegorici per le sfilate del carnevale, a travestisi da Ghostbusters ad Hallowen, a portare i regali sulla slitta di Babbo Natale.
Persone capaci di far divertire e divertirsi allo stesso tempo e con le capacità manuali per realizzare quello che alla rievocazione storica di Medicina ancora mancava.
Cosi il comitato del Barbarossa, che l' anno precedente aveva dovuto rivolgersi ad un gruppo di antichi mestier venuti da fuori penso proprio a loro e lanciò la sfida. Subito raccolta e vinta, perchè la terza settimana di settembre del 1997, per le strade della città, assieme agli altri volontari e figuranti c'era anche il neonato gruppo ANTICHI MESTIERI DI MEDICINA.
Magari qualche scenografia, quella prima volta, fu allestita in maniera poco realistica, le insegne delle botteghe dei mastri scritte a vernice, su pannelli di cartone invece che incise a fuoco sul legno, magari qualche vestito non era ancora confezionato a puntino e qualcuno di sicuro improvvisò il suo mestiere senza stare troppo a guardare la forma.
Ma ai dettagli e ai miglioramenti ci sarebbe stato tutto il tempo di pensare una volta che il progetto fosse partito.
Il più infatti era ormai fatto e i successo di quella prima volta fece il resto, da dieci che erano, i Mestieranti, in breve tempo si sono moltiplicati coinvolgendo figli, parenti e amici che si erano rapidamente aggregati fino a far raggiungere al gruppo le cento unità.